Chiesa dei Santi Pietro e Paolo di C. Lupia


La comunità religiosa di Campagna Lupia nacque molto anticamente intorno ad una piccola cappella, posta inizialmente alle dipendenze della Chiesa di Lova, dove risiedeva l’arciprete (quindi, detta Pieve). Era infatti Lova, intorno all’anno 1000, e nei secoli immediatamente successivi, il centro più popolato e più prospero della zona – ciò dovuto probabilmente alla sua posizione di piccolo porto fluviale e lagunare – mentre l’attuale Campagna Lupia costituiva l’entroterra coltivato a cereali, in cui l’Autorità religiosa aveva dislocato una piccola cappella (al pari di quanto avvenuto per i centri di Lugo e Prozzolo) ufficiata da un apposito cappellano. Le cappelle, o chiese minori, costituivano un servizio svolto in favore delle popolazioni più lontane e scomode dalla Pieve, per talune necessità religiose. Vi veniva celebrata la messa ed erano amministrati i sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia, ma le solennità più importanti e gli altri sacramenti venivano comunemente celebrati nella sola Chiesa centrale di Lova.
Verso il 1480, principalmente a causa delle guerre e delle inondazioni, la popolazione di Lova si era trasferita nei più sicuri luoghi dell’entroterra e la stessa Pieve – in condizioni di avanzatissimo degrado – era stata quasi abbandonata. Fu in quegli anni che l’Arciprete don Ludovico Contarini – della nobile famiglia veneziana omonima – fece costruire una nuova e più ampia chiesa a Campagna, accanto alla preesistente cappella, e provvide ivi a trasferire la nuova sede arcipretale.
Mantenendo la sua giurisdizione anche su Lova, egli venne dunque ad essere Arciprete di entrambi i centri e, nella dicitura latina medioevale, risultava essere “Archipresbiter Campànee et Lupie”. Da qui, ebbe origine il doppio nome della nostra comunità, quantomeno per quanto riguarda l’Amministrazione Ecclesiastica, dato che, per quella Civile, rimase il solo nome di “Campagna”, fino al 1867, quando, su richiesta del Consiglio Comunale, con decreto regio di Re Vittorio Emanuele II, fu consentita la nuova denominazione di Campagna Lupia.

Quanto alla chiesa arcipretale, la struttura eretta da don Ludovico Contarini, nonostante alcune modifiche e ritocchi secondari, rimase inalterata per quasi tre secoli. Fu solo intorno al 1760-65, quando era Arciprete don Domenico Perazzolo, che fu realizzato un grosso restauro, quasi un rifacimento. Pur lasciando inalterate la posizione e le dimensioni, la chiesa venne alzata di quasi due metri, con integrale rifacimento del soffitto e della copertura, furono costruite sei nuove finestre, venne realizzato il nuovo battistero in una nicchia sotto il pulpito, laddove ora si trova. Anche la facciata esterna, in quell’occasione, fu abbellita con lesene ed un nuovo portale.
Successivamente, fu fatto qualche altro intervento di restauro e, comunque, di mero risanamento (negli ultimi cento anni, a parte periodiche ridipinture, possiamo contare solo due rifacimenti della pavimentazione: uno nel 1896, con piastre dì finto granito, e l’altro nel recente 1969, con le lastre di marmo rosso, esistenti tuttora), ma la struttura architettonica e lo stile della nostra chiesa non fu più modificato, ed è rimasta come oggi la possiamo vedere.
È da sempre dedicata al culto di San Pietro, solennemente festeggiato il 29 giugno.

Per visualizzare ulteriori immagini scarica il seguente allegato: Chiesa Campagna Lupia_mostra Unesco 2012

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