Presentazione libro "Il dialetto veneto...", 2002
Carolyn J. MacKay
Antropologa americana autrice del libro
Prefazione
Nei vent’anni trascorsi dal gemellaggio, celebrato
nel 1982, tra il paese trevigiano di Segusino e il
paese messicano di Chipilo, le due Comunità hanno
subito molti cambiamenti.
La prima edizione di questo libro venne
ideata in occasione del centenario della fondazione di Chipilo
da parte degli emigranti veneti. Nel
presente volume, abbiamo esteso la descrizione iniziale del dialetto veneto di
Segusino e di Chipilo e aggiornato la storia dei due
paesi.[...]
Nel 1882, un gruppo di emigranti veneti giunse
sull’altipiano messicano, dove fondò un nuovo paese, Chipilo,
nella valle di Puebla. La maggior parte dei coloni
proveniva da Segusino e dagli altri paesi ubicati nella vallata del Piave. Pochi
dei nuovi insediati parlavano italiano; quasi tutti si esprimevano nella lingua
d’origine: il dialetto veneto basso-bellunese,
che divenne la <<lingua>> del paese messicano. Ancor’oggi quasi tutti gli abitanti di Chipilo
usano il veneto nelle quotidiane relazioni interpersonali.
Tuttavia, con il passare degli anni e il susseguirsi delle generazioni, vi si riscontrano sempre maggiori influenze dallo spagnolo, come d’altronde dall’italiano nell’idioma di Segusino.
Mi sono interessata per la prima volta a Chipilo nel 1981, intraprendendone una ricerca per la mia tesi di Master of Arts.
Scopo della ricerca era la descrizione della fonologia e della grammatica, corredata da un piccolo vocabolario e da una serie di frasi, utili a illustrare le caratteristiche del dialetto veneto di Chipilo. Mentre ultimavo le prime bozze della tesi, nel 1982, si festeggiarono il centenario della fondazione di Chipilo e il gemellaggio con Segusino. L’incontro tra gli abitanti delle due Comunità è stato un avvenimento emozionante e indimenticabile per molti: in tale circostanza, infatti, si sono "ritrovate" per la prima volta persone legate da vincoli di parentela, che fino ad allora ignoravano la reciproca esistenza; da quel momento sono nate nuove amicizie. Non si può sottovalutare la portata del gemellaggio per Chipilo: una Comunità sul punto di perdere la sua identità italiana ha ritrovato le sue radici e da allora la conserva con orgoglio. Nel corso dei festeggiamenti per il centenario, ho avuto modo di conoscere diverse persone da Segusino e nell’aprile 1983 ho ritenuto doveroso compiere un viaggio in Italia, per documentare le differenze tra i dialetti di Chipilo e di Segusino, e proseguire la mia ricerca.
Nel paese trevigiano ho incontrato Agostino Coppe, a quel tempo (e di nuovo adesso) sindaco di Segusino, che si è da subito interessato al mio lavoro e per primo mi ha suggerito di compilare un lessico di questo dialetto, parlato in due Comunità così apparentemente lontane e diverse, ma le cui radici affondavano nel medesimo tessuto culturale, linguistico e storico.
Nacque così l’idea per la prima edizione: un’analisi della
grammatica corredata dal lessico. Mi sono proposta, dunque, di documentare l’uso
del dialetto a Chipilo e Segusino, descrivendone la
fonologia e la grammatica ed evidenziandone le divergenze fonetiche e
semantiche. Il presente lavoro deve essere considerato la naturale
continuazione dell’edizione precedente. Grazie all’aiuto di Agostino
Coppe e di molte persone a Segusino e Chipilo, il
lessico è aumentato di circa 2000 parole rispetto alla prima edizione.
Dato che si trovano emigranti dalla zona di Segusino in
Messico, Australia, Toronto e Chicago, la sezione
lessicale è proposta in quattro lingue (veneto,
italiano, spagnolo e inglese).[...]
Le fotografie sono il frutto di due anni di intenso, appassionato lavoro del
giovane fotografo segusinese Gaetano De Rosa, al
quale va tutta la mia personale gratitudine, per il grande lavoro di
documentazione offerto.
Dopo aver scattato moltissime foto nelle due località, le immagini di Segusino sono state esposte a Chipilo, dove oltre 200 persone hanno selezionato le loro preferite. Successivamente le foto di Chipilo sono state esposte a Segusino e selezionate da circa 350 persone che hanno segnalato le loro favorite. Il risultato di questa partecipazione popolare sono le foto pubblicate nel libro e rappresentano la selezione fatta dalla maggioranza dei votanti nelle due Comunità.
Con il passare del tempo talmente tante persone nelle due Comunità di Chipilo e Segusino hanno contribuito a questa ricerca che a buon diritto questo libro deve essere considerato un’opera collettiva. Chiaramente il debito più grande spetta a quanti parlavano il dialetto dei due paesi e che mi hanno offerto il loro tempo, entusiasmo, pazienza e soprattutto amicizia. Mi hanno invitata ad entrare nelle loro case e nelle loro vite, trasformando il lento processo di documentazione in un’esperienza divertente e gratificante.[...]
Giovanni Cappellin
Presidente Comunità Emigranti Segusino
L’anno 1882 segna l’inizio delle prime emigrazioni di uno
Stato d’Italia costituitosi da poco in Unione.
La lingua italiana, estranea alle abitudini dei più e, a volte, addirittura
ignorata, non era certo la lingua d’uso delle Comunità rivierasche del
Piave. Pertanto, non deve sorprendere se in tanti scritti da paesi lontani come
Chipilo si possono leggere osservazioni come questa
(la grafia e fedele all’originale): <<vardè càri da Dio, lè fin pecà che no se parle pi el vero talian, mà nò quel gramaticale,
inventà da Mussolini, ma
quel del Veneto che i nostri vèci i ga portà dal’Italia
e che daromai gnessun lo
parla... Con el nostro talian
se dize quel che se vol e
come dontarghe o tirarghe
via un poco e tuti capimo
polito>>.
Al di fuori e ben lontano dal commento sulla scienza dei suoni, dallo sviluppo dei fonemi, dalla grammatica e dalle origini del sistema linguistico, mi accorgo che sfogliare le pagine di questo lessico a dir poco straordinario presenta immagini vive, disegnate da lontane sensazioni sui conflitti permanenti dell’emigrazione che allora, come ora, mette a confronto e senza esclusione di colpi, al di qua e al di là delle frontiere, i ricchi e i poveri, 1’egoismo e la solidarietà, la paura e la speranza. Emigrazione povera e dolorosa allora, emigrazione povera e dolorosa ancora. Un pensiero che dovrebbe sollecitare le nostre coscienze. Evidentemente il nuovo afflusso di tanti esseri umani, sia pur con altri caratteri fisici, è fonte delle stesse aspirazioni: "l’uguale dignità". Nell’anno 120 dalla fondazione di Chipilo e nel ventennale dello storico gemellaggio, la Comunità Emigranti di Segusino, che mi onoro di rappresentare, ringrazia la splendente Carolyn MacKay e l’esplosivo Agostino Coppe – fino all’elezione di Sindaco segretario della nostra Comunità – i quali in un fortuito incontro hanno dato origine a questo libro che ora, grazie all’aiuto di tanti, di qua e di là dell’Atlantico, esce in una seconda edizione ampliata.
Ermanno Serrajotto
Assessore Regionale alle Politiche per la Cultura, l’Identità Veneta e l’Istruzione
Il panorama storico del nostro paese nei cento anni che seguirono al compiersi
dell’unificazione italiana, fu caratterizzato dall’emigrazione che costituì un
fenomeno sociale di assoluta rilevanza; oltre
venti milioni di persone conobbero le vie dell’emigrazione e parecchi milioni
dal Veneto. Intere famiglie, soprattutto di contadini e di braccianti,
ma anche di modesti artigiani, fuggivano dalla miseria delle campagne e dei
villaggi padani, dalle malattie come la pellagra, dalle imposizioni fiscali
come la tassa sul sale e sul macinato che rendevano costosa anche la polenta;
fuggivano alla ricerca di un’esistenza migliore. Alcuni la trovarono, altri si
persero per le vie del mondo, la maggior parte riuscì a
integrarsi in Comunità lontane, etnicamente e
culturalmente diverse, ma senza mai perdere la propria identità di
veneti caratterizzata da quei valori di laboriosità, di iniziativa e
di responsabilità personale, di religiosità, di tolleranza e di civismo e di
attaccamento alla famiglia.
Inseriti nei territori del Nord America o del Brasile e del Messico, dell’Argentina
e dell’Australia, orgogliosi di essere italiani e
veneti ma rispettosi nei confronti delle loro nuove patrie, i nostri
corregionali, grazie all’intelligenza e all’abilità manuale, hanno raggiunto in
alcuni casi posizioni di prestigio, ma quel che è più importante hanno
saputo mantenere vivo l’attaccamento alla loro terra d’origine senza perdere i
caratteri peculiari della loro cultura, delle loro oralità e tradizioni,
ma anzi dando vita a un proficuo interscambio culturale di arricchimento
reciproco con le popolazioni locali.
E’ un merito che va riconosciuto ai nostri emigrati perché; ciò che fa di un individuo un essere umano è la sua appartenenza ad una Comunità di cultura specifica, fondata su un nucleo di valori. Questa iniziativa editoriale, promossa dalla Comunità degli emigranti di Segusino, alla quale va il saluto della Giunta Regionale, mi auguro possa contribuire a mantenere vivi i legami e a consolidare le radici di sincera fraternità che uniscono le nostre coscienze e quelle di quanti, loro malgrado, scelsero un orizzonte lontano per la ricerca di una vita migliore.
Agostino Coppe
Sindaco
Nel ventennale dello storico gemellaggio tra Segusino e Chipilo, ecco il frutto del paziente, certosino lavoro sapientemente prodotto da Carolyn MacKay, antropologa americana e cittadina onoraria di Segusino. E’ con orgoglio partecipativo che, a nome dell’Amministrazione Comunale, presento questa seconda edizione de "Il dialetto veneto di Segusino e Chipilo", aggiornata di oltre 2000 nuovi vocaboli, frutto della ricerca a più mani, fatta nelle due Comunità, al di qua e al di là dell’Oceano e arricchito di una nuova, suggestiva sezione fotografica.
Il gemellaggio celebrato nel 1982 - unico esempio al mondo di ritrovata "comunione di sangue" di due piccole Comunità - ha dato inizio a interscambi culturali ed economici, che hanno contribuito in maniera determinante alla reciproca crescita umana e sociale.
Fiore all’occhiello della costante relazione e dell’unità di intenti è tuttora la Scuola Professionale e Tecnica
"Conalep", promossa e sostenuta da un
gruppo di imprenditori segusinesi, coordinati sul
campo da Loris Nicola Coppe - imprenditore di nuova generazione emigrato in
Messico - , e resa possibile dalla disponibilità operativa dell’AES di Padova,
organizzazione non governativa di volontariato sociale, che ha curato i
rapporti per il sostanzioso co-finanziamento della
Comunità Europea.
Il lavoro di ricerca ha mobilitato e coinvolto scuole e gruppi di persone, che la stessa autrice ringrazia nella sua prefazione.
A me il piacevole dovere di esprimere la profonda
gratitudine a padre Angel Berra
Merlo, per il costante, fraterno aiuto umano, sociale e culturale a favore delle
due Comunità.
A tutti gi abitanti di Chipilo
e ai numerosi Chipilegni emigrati una seconda volta a
Puebla, Atlixco, Cholula, San Martin Texmelucan Città del Messico, San Miguel
de Allende, La Perla de Chipilo,
San José Iturbide, Dolores
Hidalgo, Irapuato, Celaya, Abasolo, Patzcuaro, La Gachupina, Xalapa, Veracruz e, negli Stati Uniti d’America, a Chicago, in
California e in Texas, l’affetto di tutti i Segusinesi,
orgogliosi di trovare oltreoceano un prezioso lembo di questa terra pre-alpina
tra il Piave e il Cesen.
Ai tanti Segusinesi residenti in Belgio, Francia, Argentina, Australia, Canada e in ogni dove sparsi nel mondo, la testimonianza più fraterna di stima e solidale amicizia.
Per tutti, un affettuoso saluto ai padri Gianni Mello in
Australia e Carlo Verri in Brasile.
Grazie, infine, a Gianni Cappellin - Presidente della
Comunità Emigranti di Segusino - per aver promosso le iniziative a ricordo del
ventennale; al prof. Ermanno Serrajotto - Assessore
Regionale alla Cultura e Identità Veneta - per il sostegno non solo morale
offerto; all’avv. Piero Pignata - Presidente di Cassamarca - per la tangibile disponibilità dimostrata;
agli alunni e insegnanti della Scuola Elementare a tempo pieno "A. Canova" e agli artisti Segusinesi
per le opere pittoriche donate a Chipilo.
L’Amministrazione Comunale si impegna solennemente a onorare questo patrimonio costituito da poliedrica umanità e identità culturale, che sono la più limpida testimonianza del profondo legame che unisce Segusino e Chipilo.
Dalla Residenza Municipale, lunedì 7
ottobre 2002
Le foto di questa pagina rappresentano, nell’ordine:
- Copertina del libro “Il dialetto veneto di Segusino e Chipilo”
- Chipilo, sommità del Monte Grappa
- Vista chipilegna
- Avenida 16 de septiembre