Museo/Monumento

Chiesa di San Bartolomeo - Tencarola

Descrizione

La chiesa, eretta su progetto dell'architetto G. Piantella, inaugurata nel 1960 (e dedicata nel 1985), è una costruzione in cemento armato e laterizi a pianta rettangolare, con abside poligonale su zoccolo semicircolare e nicchie laterali. La luce vi filtra da 4 grandi vetrate e da oltre 26 aperture colorate con immagini mariane e cristologiche, dell'Antico e del Nuovo Testamento. Le grandi vetrate, disegnate da Luciano Bartoli, narrano scene dell'Antico Testamento e della vita del patrono San Bartolomeo (queste incorniciate da figure degli apostoli recanti ciascuna su cartiglio un passo del Credo): a sinistra il Santo sotto il fico e l'incontro con il Cristo; a destra la predicazione in Asia e il martirio. Il presbiterio, gli altari laterali, i confessionali e la cappellina invernale sono opere degli anni 1980-1985 su progetto del Maestro G. Mengato. Molti arredi sono stati invece recuperati o ricollocati dopo la parziale demolizione della chiesa del ’60: statue di Sant'Antonio e della Madonna, quadri della Via Crucis, acquasantiere e dipinti su tela, sculture dell'ambone e paliotto d'altare in marmo rosso di Verona, opera del Prof. Andreose e Cristo in legno a grandezza naturale di Conrad Sennoner. Nella sagrestia vi è una lapide in marmo di Carrara con i nomi dei parroci succedutisi alla guida della chiesa dal 1188. Pregevoli le tele sulla parete sopra l'ingresso: l'ex pala d'altare raffigurante il martirio di San Bartolomeo di dubbia attribuzione (Alessandro Varotari detto il Padovanino, 1588-1648, oppure un anonimo pittore del primo 800) è incorniciata da quattro dipinti di scuola veneta del secolo XVII che raffigurano: Esaù che per un piatto di lenticchie rinuncia alla primogenitura in favore del fratello Giacobbe; Isacco cieco che benedice Giacobbe il quale, con la complicità della madre Rebecca, finge di essere Esaù; Giacobbe morente che benedice i nipoti Efrain e Manasse figli di Giuseppe; Giuseppe Ebreo in carcere che spiega i sogni del coppiere e del panettiere del Faraone.


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