Comune di Galliera Veneta
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LA COMUNITÀ CIVILE DI GALLIERA VENETA ESPRIME PROFONDO CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DEL CONCITTADINO DANNY ANTONELLO.

Pubblicata il 27/10/2017

A nome di tutta l’Amministrazione comunale esprimo sincero cordoglio per l’improvvisa morte del gallierano e amico Danny Antonello che ha lasciato i suoi cari nei giorni scorsi e che tanto ha turbato noi e la Comunità di Macerata città che lo aveva accolto in questi ultimi anni e dove aveva deciso di aprire una libreria, o come lui la chiamava, una bottega. Qualcosa per chi amava la letteratura in modo profondo e che non fosse un semplice sfogliare pagine. Danny aveva creato un mondo fatto di libri, una boccata d’ossigeno, insieme alla casa editrice che più di recente aveva fondato insieme a Gino Giometti, un qualcosa che aveva a che fare con l’arte, con i pensieri profondi, con l’esistere.
Variegato il suo agire artistico, lo abbiamo conosciuto come poeta, traduttore e sceneggiatore, un intellettuale che però «non era un paludato, era un uomo dalla sensibilità a fior di pelle, molto vicino agli ultimi, molto premuroso con tutti, persona di grande delicatezza di una dolcezza raffinatissima. Questo amore per la cultura era l’amore per l’uomo che attraverso i libri gli ha consentito di accostare l’umano in dimensioni più profonde – racconta Filippo Davoli, amico di Antonello sin dal suo arrivo a Macerata –. Ha dedicato la vita a letteratura e libri. Era un grande traduttore dal francese, un uomo dalla cultura mostruosa. Sempre di una umanità a fior di pelle, di una umiltà sana. Sempre attento all’uomo, a qualunque uomo, in particolare gli ultimi, ai poveri. Una persona meravigliosa da questo punto di vista, mai dato sfoggio della sua cultura ed erudizione. Era un uomo di altri tempi. Aveva una grandissima umanità, aveva l’occhio magico per cogliere l’arte e aveva una attenzione delicatissima e premurosissima verso gli altri». 
«Danny era una persona speciale: vivace, vulcanico, dotato di un’intelligenza rara e sensibilità fuori dal comune», così lo ricorda l’amico Alberto Scapin.
 
A Galliera è sempre stato anima di qualcosa di profondo che facesse interrogare la propria anima la propria vita, è stato fondatore e animatore dell’Associazione La Spina con la quale e assieme ad Alberto Scapin ha prodotto e sceneggiato il documentario “Giuseppe Mesirca: un uomo del '900” e “Partigiani” sul partigiano ucciso ‘Masaccio’ Primo Visentin.
Introducendo Sei poesie da la vie promise di G. Goffette, Danni Antonello scrive che «Il poeta è anzitutto una figura morale, nella sua magari totale immoralità, responsabile di ciò che dice al mondo, al quale partecipa e come suo custode e come il peggiore tra i suoi “enfants terribles”, sempre pronto a metterne in discussione le fondamenta».
E' con questa chiave complessa che occorre leggere i versi di Danny per almeno cercare, senza però riuscirvi mai a pieno, il profondo esistere che si celava dietro al suo sorriso e alle mille idee annunciate dai suoi occhi luccicanti.
 
Caro Danny tutti noi ti siamo riconoscenti per le occasioni che ci hai offerto di trovare nelle tue parole e nelle tue idee un appiglio su cui appendere la nostra anima.
 
Stefano Bonaldo
Sindaco
 


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