Storia del Comune
Il
toponimo "Cessalto", testimonianza delle lontane origini, è
a tutt'oggi un "organismo vivente", poichè nel luogo
continua a esistere, seppure parzialmente, la causa che lo ha generato:
il bosco. Infatti l'etimologia del nome, nella sua duplice accezione di
Caesus saltus (bosco tagliato) e di Cessus Saltus (bosco remoto),
è strettamente colegata alla presenza in zona, fin dalla
preistoria, di una fitta selva, progressivamente disboscata, a partire
dall'età romana, per far sorgere il paese.

Di quel
complesso forestale planiziale, parte della Silva Magna o Fetontea,
rimane in vita un residuo di circa 24 ettari di superficie, il bosco
Olmé, di proprietà comunale, sottoposto a vincolo
e protetto sia per la presenza di specie arboree autoctone e di relitti
floristici risalenti alle oscillazioni climatiche degli ultimi millenni
di storia naturale, sia per la significativa componente avifaunistica
ed entomologica.
Oggetto di
numerosi studi e pubblicazioni, visitato da molte scolaresche e gruppi
vari, è uno dei luoghi di maggior interesse tra quelli
inseriti nel percorso ambientale tracciato sul territorio, del quale fa
parte anche il bosco S.Marco, in località S.Maria di
Campagna, estesa superficie comunale di recente piantumazione per il
ripristino parziale di un’altra significativa area boschiva
anticamente esistente sul territorio cessaltino.
Importanti
sono le tracce attestanti la presenza dell’antica
civiltà romana, alcune documentate dai reperti archeologici
rinvenuti, tra cui un rarissimo monumento funerario completo, ora
esposto all’ingresso della sede municipale, altre visibili
sul territorio, sia nell’ancora esistente suddivisione
centuriata di parte delle campagne, in particolare nella frazione di
S.Anastasio, sia nell’assetto urbanistico sviluppatosi
secondo un modello insediativo a pettine, insistente sul sistema di
collegamenti viari e fluviali di impostazione romana.


Dopo la
caduta dell’Impero romano e i secoli bui dell’Alto
Medioevo, il paese rinacque e, secondo quanto tramandato dagli storici,
verso il 1200 esisteva su un terrapieno rialzato nell’ansa
del fiume Piavon un edificio definito il “castello dei
castelli”, sicuramente residenza di un governatore o di
un’autorità militare.
Il fiume
Piavon, antico ramo del Piave, che cominciò a riprendere
vita grazie ai Da Camino, potenti signori che dominarono la scena
politica locale dal 1100 circa fin verso la fine del XIV secolo,
attraversa interamente il paese, scorrendo lento in un alveo, ad
andamento sinuoso, protetto da sponde che in alcuni punti conservano
una rigogliosa vegetazione di sambuchi, salici, pioppi e acacie.
Via
d’acqua utilizzata per il trasporto di merci, venne,
soprattutto dai Veneziani, percorsa anche per raggiungere le ville che
numerose fecero edificare, fin dal XVI secolo, lungo il corso del fiume
e che ancora oggi è possibile ammirare.


La
più famosa, anche se non la meglio conservata, è
la palladiana Soranzo-Zeno in località Donegal, seguita da
altre, come villa Bronzini, costruita – a quanto si dice, con
le pietre del “castello dei castelli” e avente in
origine funzione di dogana , poi di residenza estiva; villa Giusti, ora
Giacomini, preziosa per gli affreschi della scuola del Veronese che
abbelliscono le pareti del pianterreno; villa Pisani, ora Casa
Canonica, in fase di ristrutturazione; villa Contarini-Martinengo, oggi
Zanasso, imponente complesso edilizio sorto, sembra, sulle rovine di un
monastero, i cui monaci avrebbero bonificato buona parte delle terre
circostanti ricoperte da fitta boscaglia; villa Melchiori , ex
residenza degli amministratori dei patrizi Emo-Capodilista; villa Vio,
fatta costruire ai margini del bosco S.Marco dai conti Emo-Capodilista;
villa Cristofoletti Storti, oggi De Rienzo e villa Gurian,
già Storti, i cui annessi mulini, funzionanti fino a non
molti anni fa, lasciarono posto ad un’elegante abitazione.
Di
particolare interesse sono anche le tre chiese, dedicate alla Santa
Croce (Cessalto), alla Natività (S.Maria di Campagna) e a
S.Anastasio I° (S.Anastasio).
Dopo la
caduta della Serenissima Repubblica veneta e il periodo di dominazione
austriaca, nel 1866 fu annesso al Regno d’Italia e, da
allora, seguì le sorti della nostra nazione.
Dati statistici
- Popolazione al 30.04.2010: 3.792
- Altitudine s.l.m.: 3 - 5 m.
- Superficie: 28,19 Kmq
- Frazioni: S. Maria di Campagna, S. Anastasio