Il Sentiero Natura
IL PERCORSO NATURA
(2 ore circa)
Il percorso ha inizio da Piazza Revese e si snoda nell'area collinare
toccando aree di interesse naturalistico e monumentale.
Si sale per Via Valle e, giunti all'incrocio con Via Scarantello, si può
ammirare Villa Anguissola, ora Briganti, (fine del XVII secolo). Superato
l'incrocio, dopo un centinaio di metri, è possibile riconoscere, sotto un
arco, quello che rimane dell'antico Ospedale di S. Vincenzo.
Sulla curva, dove la strada inizia a salire, si prende il sentiero a
sinistra. Il primo tratto, che porta sino al ponticello del Torrente Spessa,
è assai suggestivo in quanto la ricca e folta vegetazione sembra formare una
galleria.
Lungo la sponda sinistra del torrente si possono vedere gli affioramenti
basaltici che costituiscono l'apparato vulcanico di Brendola.
Salendo lungo il versante orientale del Monte Spiado (287 m.) si giunge sino
ad una piccola conoide dove il sentiero si perde tra una serie di filari di
vite. Giunti a quota abbastanza elevata il sentiero piega verso nord fino
alle vecchie case dei Binato.
Una sosta, vista l'interessante posizione dominante, è d'obbligo: in basso il
torrente Spessa ha scavato la roccia calcarea formando una profonda gola, a
mezzogiorno il bosco di latifoglie si stende sotto la Rocca e, ad oriente,
domina il Monte della Croce.
Il sentiero ora diventa strada bianca che scende verso il torrente per poi
risalire fino all'incrocio che conduce al Castello.
Si prosegue per questa strada e si giunge fino ad uno spiazzo allargato dal
taglio della pietra che servì alla costruzione del grande abside della
chiesa. Da qui comincia il viottolo che porta alla Rocca dei Vescovi.
La rocca internamente è suddivisa in due cortili, nel più grande dei quali -
la piazza maggiore - il vescovo ed il castellano ricevevano ed ascoltavano
quanti chiedevano udienza; nel cortile minore si trovavano gli alloggi dei
soldati, le stalle ed il pozzo. Di tutto questo il tempo, l'incuria, le
devastazioni e gli incendi hanno lasciato ben poco.Si ritorna all'incrocio
prendendo la via a destra che conduce alla Chiesa Arcipretale di San
Michele.
Raggiunta la chiesa (ricostruita nella prima metà dell'800 in stile
neogotico), si sosta nel piazzale dove si ammira il panorama.
Si prosegue il cammino tenendo la strada che corre lungo il muraglione della
canonica. Raggiunto un bivio si tiene la sinistra e dopo aver superato un
ampio parcheggio, si imbocca la strada sterrata della Madonnetta, così
chiamata per un capitello dove si trova un dipinto della Vergine.
Continuando il cammino si sbuca nella Piazzetta del Vicariato che,
considerata la ricchezza dei monumenti, richiede una sosta prolungata. Di
fonte si trova una costruzione grigia, la Casa del Vicario (foto a lato),
dove in passato, nell'era dei Comuni, si amministrava la giustizia. Questo
edificio può farsi risalire al XIV secolo, anche se alcune forme
architettoniche fanno supporre un'origine ancor più remota. Il Vicario, che
dipendeva direttamente dal podestà di Vicenza, entro il primo mese
dall'inizio del suo incarico, leggeva dal poggiolo della facciata
dell'edificio il decreto con il quale gli veniva conferito l'incarico e le
sentenze per dirimere le controversie tra i cittadini.
Sulla destra, attraverso un monumentale ingresso, si intravede Villa Pagello,
Revese e Porto. Il progetto della villa e di tutto il porticato risalgono al
XVII secolo.
In basso, aperto a ponente e circondato da un bellissimo parco, si può
ammirare il Villino Maluta costruito in stile lombardesco sul luogo dove vi
era l'antica chiesa di S. Rocco.
Si continua il cammino per Via Roma dove si incontra Villa Piovene, edificio
d'impostazione settecentesca, ora sede di scuola materna, ed il Municipio
(foto sotto), caratteristico per la sua ariosa loggia quattrocentesca.
L'edificio presenta cinque archi sotto e sei sopra. Una robusta torre, di
epoca precedente, si affianca alla loggia.Scendendo può ammirarsi l'Oratorio
dedicato a S.M. Annunciata, meglio conosciuto come Chiesetta Revese.
Sorta probabilmente verso la seconda metà del 1400, per opera della nobile
famiglia Revese, rappresenta un gioiello dell'architettura sacra vicentina.
Attualmente la chiesetta Revese e di proprietà comunale e grazie agli ultimi
restauri la stessa è stata consegnata agli antichi splendori.