A Cena di Note 2021 | Cena e Concerto di Beneficenza

Pubblicata il 06/07/2021

𝗦𝗮𝗯𝗮𝘁𝗼 𝟯𝟭 𝗹𝘂𝗴𝗹𝗶𝗼 𝟮𝟬𝟮𝟭 – 𝗣𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗟𝗮 𝗣𝗶𝗮𝘃𝗲
𝗢𝗿𝗲 𝟮𝟬:𝟬𝟬 – 𝗡𝗲𝗿𝘃𝗲𝘀𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗕𝗮𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮 (𝗧𝗩)
𝗔 𝗖𝗘𝗡𝗔 𝗗𝗜 𝗡𝗢𝗧𝗘: 𝗟𝗔 𝗥𝗜𝗖𝗘𝗥𝗖𝗔 𝗣𝗘𝗥 𝗟𝗔 𝗩𝗜𝗧𝗔
𝗖𝗲𝗻𝗮 𝗲 𝗖𝗼𝗻𝗰𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗱𝗲𝗶 𝗥𝗔𝗗𝗜𝗢𝗙𝗜𝗘𝗥𝗔

Autorizzazione: 004/21TV

Evento organizzato da Phoenix APS in collaborazione con il Comune di Nervesa della Battaglia | Partner Montello Eventi
𝗦𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗮 𝗳𝗮𝘃𝗼𝗿𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗙𝗼𝗻𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 “𝗖𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗦𝗽𝗲𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮” 𝗢𝗻𝗹𝘂𝘀 per sostenere la ricerca oncoematologica pediatrica http://www.cittadellasperanza.org
Cena e Concerto dei Radiofiera
Presentano la serata : Mirko e Piero
Mercatino dell’Artigianato e dell’Oggettistica dalle ore 17:00

(𝗜𝗻 𝗰𝗮𝘀𝗼 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝗹𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼 𝗹’𝗲𝘃𝗲𝗻𝘁𝗼 𝘀𝗮𝗿𝗮̀ 𝗿𝗶𝗻𝘃𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗮 𝗱𝗼𝗺𝗲𝗻𝗶𝗰𝗮 𝟭 𝗮𝗴𝗼𝘀𝘁𝗼)

𝗜𝗻𝗳𝗼 𝗲 𝗽𝗿𝗲𝗻𝗼𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶: 𝟯𝟰𝟲 𝟭𝟰𝟲 𝟱𝟳𝟰𝟯
https://docs.google.com/forms/d/1B8GTVrYFmAErrztjo2jY01mj6Rarbe_U2EpW1m2zUr0/viewform?fbclid=IwAR2A5rogfUV5iyBdVDNS24XF-j-sZNyiTIdz9CZa0lEcD9aYw47N9f08XEY&edit_requested=true

Menù a scelta: Pesce – Carne - Vegetariano
(da scegliere al momento della prenotazione)
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𝗠𝗘𝗡𝗨̀ 𝟭 𝗣𝗘𝗦𝗖𝗘 - € 𝟮𝟱,𝟬𝟬
Antipasti: capasanta, crostoni al salmone e spada, tagliatelle di seppia al pesto e mandorle su letto di rucola
Secondo piatto: coda di rospo con pancetta, patate al forno e caponata
Dolce: Panna Cotta
Pane
½ Lt. Acqua naturale o frizzante
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𝗠𝗘𝗡𝗨̀ 𝟮 𝗖𝗔𝗥𝗡𝗘 - € 𝟮𝟬,𝟬𝟬
Antipasti: sigaro di speck ripieno, polenta e sopressa, cialda di verdure e pancetta
Secondo piatto: stinco di maiale con patate al forno e caponata
Dolce: Panna Cotta
Pane
½ Lt. Acqua naturale o frizzante
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𝗠𝗘𝗡𝗨̀ 𝟯 𝗩𝗘𝗚𝗘𝗧𝗔𝗥𝗜𝗔𝗡𝗢 - € 𝟮𝟬,𝟬𝟬
Antipasti: praline ai formaggi con erbe, cialda di verdure, fiori di zucca ripieni
Secondo piatto: spiedino di frittata e zucchine, patate al forno e caponata
Dolce: Panna Cotta
Pane
½ Lt. Acqua naturale o frizzante

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𝗙𝗢𝗡𝗗𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗖𝗜𝗧𝗧𝗔’ 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗦𝗣𝗘𝗥𝗔𝗡𝗭𝗔
La Fondazione “Città della Speranza” è nata il 16 dicembre 1994 in ricordo di Massimo, un bambino scomparso a causa della leucemia. L’obiettivo primario della Fondazione era raccogliere fondi per costruire un nuovo e moderno reparto di oncoematologia pediatrica, perché quello esistente all’epoca era del tutto insufficiente e inadatto a ospitare in modo dignitoso i bambini ammalati e le loro famiglie. Franco Masello si fece promotore del progetto coinvolgendo Virginio Zilio, Carlo Mazzocco e il Prof. Luigi Zanesco, all’epoca Direttore della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova, insieme riuscirono a coinvolgere imprese e privati cittadini nella raccolta del capitale necessario a costruire la nuova struttura, che fu inaugurata nel 1996. Fondamentale nella realizzazione del progetto furono, per la parte operativa, l’ing. Gaetano Meneghello e l’architetto Giuseppe Clemente.
Il nome “Città della Speranza” si ispira ad una analoga fondazione americana: “City of Hope” della quale si è voluto prendere spunto per le modalità operative. In particolare per quanto concerne trasparenza, gestione del denaro e concretezza. Si è voluto immaginare che anche i bambini ammalati potessero vivere la loro quotidianità in una città felice, in grado di dare speranza al loro futuro. E così fu: il reparto, concepito secondo criteri modernissimi, diede una svolta nella qualità della cura e dell’assistenza ai piccoli pazienti, consentendo anche ai medici e agli operatori di svolgere al meglio il loro compito.
Dopo aver realizzato la Clinica di Oncoematologia pediatrica di Padova, la Fondazione continuò il suo impegno e nel 1998 costruì il nuovo Day Hospital e i Laboratori di Ricerca, nel 2003 il nuovo Pronto Soccorso Pediatrico di Padova.
Nel 2004 venne inaugurato il Day Hospital Pediatrico e nel 2010 il nuovo Pronto Soccorso Pediatrico di Vicenza.
L’8 giugno del 2012 infine viene inaugurata a Padova l’ultima grande opera: l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, che con i suoi 17.500 mq è il più grande centro di ricerca sulle malattie infantili d’Europa.
Oggi la Clinica di Oncoematologia pediatrica, diretta dalla Prof.ssa Alessandra Biffi, è collegata ai più importanti centri italiani e mondiali e, grazie ai finanziamenti erogati dalla Città della Speranza, è Centro di riferimento nazionale per la diagnosi delle leucemie acute e per la caratterizzazione molecolare di linfomi e sarcomi e Centro di coordinamento di protocolli nazionale ed europei di diagnosi e cura di linfomi, sarcomi, tumori cerebrali ed epatici, tumori rari.
Dal 2014 la Clinica è Centro di coordinamento regionale della rete oncologica pediatrica del Veneto.
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𝗥𝗔𝗗𝗜𝗢𝗙𝗜𝗘𝗥𝗔
I RADIOFIERA sono una rock-band veneta geneticamente e artisticamente legata al territorio, presente da quasi trent’anni nel panorama musicale indipendente italiano, con 6 album e centinaia di concerti in tutto il territorio nazionale, Europa e Cuba.
Fin dal loro esordio (1992) i RADIOFIERA si sono distinti grazie a un linguaggio artistico inedito per quei tempi, composto di un fluido impasto tra musica rock e dialetto veneto: un mix del tutto naturale per il frontman Ricky Bizzarro, che considera primari nella sua vita entrambi gli elementi: “La mia lingua madre, cioè la prima lingua che ho imparato, è quella che noi chiamiamo dialetto, così come la prima musica che ha attirato la mia attenzione è stata il rock. Sono parti fondamentali della mia persona. Non faccio alcuno sforzo nel metterle assieme”. Una commistione che da subito ha attirato l’attenzione degli addetti ai lavori e delle major discografiche, al punto di portare i Radiofiera a firmare un contratto nel 1997 con la multinazionale Sony/Columbia, grazie soprattutto al successo di “Piòva” (Pioggia), brano che l'autorevole M.E.I. di Faenza ha posizionato al 7° posto nella classifica delle 100 canzoni dialettali più belle uscite in Italia negli ultimi vent’anni.
Con “Atinpùri”, per la prima volta nella loro carriera, i RADIOFIERA decidono di inserire in un disco tutti brani cantati in dialetto e di scegliere un produttore esterno al gruppo: Giorgio Canali (CCCP, CSI, PGR). Lo stesso connubio si ripeterà nel 2021, per l'album "DE CHI SITU TI?".
"Il dialetto (veneto n.d.r.) è una lingua che non si scrive, come afferma lo scrittore Luigi Meneghello nel suo libro “Libera nos a Malo”, fatta di puri suoni che evocano immagini e situazioni". “Atinpùri” e "DE CHI SITU TI?" sono quindi puro suono: lessicale e strumentale. Una mescolanza volatile di fonemi e timbri rock densa di visioni e significati.
“La colonna sonora che ha accompagnato le vicissitudini della mia generazione è stata perlopiù composta da musica rock cantata in inglese. All’epoca, nonostante ben pochi di noi riuscissero a capire le parole delle canzoni, eravamo tutti mossi da quei ritmi e da quei suoni. Immaginavamo i testi basandoci semplicemente sulla comprensione di una o due parole al massimo. Credo che lo stesso possa valere per le nostre canzoni. Alcuni capiranno le parole altri solo il lessico del rock. Ha sempre funzionato così.
Purtroppo o per fortuna, come succede per le cose davvero preziose di questo mondo, questo tipo di esperienza non è a disposizione di tutti: bisogna possedere un’anima cromata, un cuore bulimico e un fegato tatuato per poter muoversi liberamente nei territori del rock’n’roll.”
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𝗦𝗣𝗢𝗡𝗦𝗢𝗥𝗦
Alto Trevigiano Servizi
SuperBeton
O.M.D.srl
Villa Sandi
Hausbrandt
Theresianer
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𝗖𝗢𝗟𝗟𝗔𝗕𝗢𝗥𝗔𝗭𝗜𝗢𝗡𝗜
Volatea
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