Tra poggi e boschi

Tra poggi e boschi

Tra poggi e boschi

 

percorso4 All'inizio di via S. Carlo c'è la scuola elementare statale "Madonnina del Grappa" inaugurata nel 1950.

Salendo verso nord si incontra, a destra il palazzo Chiavacci. Qui fu ricoverato, gravemente ferito sul Grappa nel 1918, Umberto di Savoia Aosta conte di Salemi e vi morì. Fu sepolto nel cimitero di Crespano. Una lapide posta sulla facciata nord lo ricorda.

Lasciata via S. Carlo, si percorre verso est, via Artigianato, già via Seolina, che immette in via S. Pancrazio e, voltando verso nord, circa cento metri, in via Valderoa. All'incrocio con via Solaroli si trova il vivaio Onè. Proseguendo verso nord si arriva al "Castegnèr déa Madonéta" così chiamato perché fin nel 1946 esisteva al centro dell'attuale radura, un castagno secolare che portava tra i rami un quadretto della Madonna del Covolo. Il castagno, sembrava per morire ed il Gruppo Alpini decise di dare il nome al luogo. Ogni anno si celebra qui la "Festa del Bosco" nel mese di luglio, con grande partecipazione di gente.

Via Solaroli è nota anche per i vivai. Negli ultimi decenni del secolo scorso, la famiglia Ceccato, abitante in via G. Ceccato, mise a dimora, in una parte del prato, in località "Gorgon", alcune centinaia di piantine, che sarebbero servite poi a rimboschire la bassa montagna. All'inizio del XX sec., per soddisfare le richieste sempre più numerose, il primo vivaio venne ampliato e affidato al Corpo Forestale dello Stato. Nel frattempo il comune di Crespano mise a disposizione, sempre delle Guardie forestali, un buon appezzamento di terreno in località "Castegnèr déa Madonéta" per costruirvi un secondo vivaio. Esso servì a rimboschire le nostre montagne, dopo la prima guerra mondiale. Venne chiamato Astego.

Fu ampliato nel 1949-51 con i cantieri di lavoro istituiti dal Ministero del Lavoro. Nel 1954 il vivaio "Gorgon" venne trasferito in territorio comunale intorno alla casa colonica chiamata "Lazzareto"; questo nuovo vivaio fu chiamato Onè. Con circolare del 1972 e con quella del 1977 i due vivai passarono dalla gestione del Corpo Forestale dello Stato a quella della Regione Veneto; in pratica il passaggio avvenne veramente nel 1985, quando il Comune li vendette alla Regione.

Elisa Mionetto e Giacobbe Peruzzi

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