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PFAS. Com'è la situazione a Sarego?

Pubblicata il 12/10/2017

In seguito alle ultime notizie diramate da TV e media locali, in cui si esaltano risultati raggiungi in altri comuni, in molti ci avete chiesto a che punto siamo a Sarego. A Sarego i valori sono perfino più bassi dei comuni lontani dalla zona rossa. E a dirlo non siamo noi, non è il nostro gestore.

Lo ha detto un ente terzo, famoso per battersi da anni per l'ambiente e per non fare sconti a nessuno: lo ha detto Greenpeace. La notizia risale allo scorso maggio, forse passata in sordina per via del silenzio elettorale. Se anche i valori sono bassissimi, irrilevanti, il risultato "ZERO" lo pretendiamo come voi alla fonte. Vogliamo un acqua a ZERO PFAS prima di essere filtrata. 
I filtri installati da CVS hanno dato subito ottimi risultati, per la tecnologia utilizzata e per la frequenza con cui sono stati sempre cambiati a Sarego. 

Il monitoraggio di Greenpeace
Partito ad aprile, il monitoraggio di Greenpeace ha voluto indagare sulla presenza di PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) nell’acqua potabile erogata nelle scuole primarie del Veneto. Tredici istituti hanno autorizzato la raccolta e l’analisi dei campioni di acqua potabile. "Un secco no alla richiesta di Greenpeace è invece arrivato dai dirigenti scolastici delle scuole primarie di alcuni dei comuni più esposti alla contaminazione come Lonigo, Noventa Vicentina, Pojana Maggiore e Arcole. Per altri istituti, da Cologna Veneta ad Altavilla Vicentina, ancora non è arrivata un’autorizzazione ufficiale" si legge nel comunicato di Greenpeace (clicca qui per approfondire).
 

L’Amministrazione di Sarego ha aderito senza indugio all’iniziativa di Greenpeace e nella massima trasparenza ha consentito di prelevare l’acqua dai rubinetti delle scuole per le opportune analisi.

I risultati hanno evidenziato che l’acqua dell’acquedotto di Sarego raggiunge valori di PFAS equiparabili, ed a volte inferiori a quelli di comuni lontani dalla zona rossa.
L’impegno del Comune e del gestore nel circoscrivere questa grave contaminazione viene quindi confermato anche da un ente terzo come Greenpeace.

Il Comune di Sarego, pur essendo tra quelli con i valori più alti di PFAS presenti in falda, grazie agli importanti interventi realizzati dal gestore sulla rete e sui sistemi di filtraggio, è riuscito a garantire progressivamente questo risultato senza aumentare i costi del servizio.
Seppur l’acqua sia considerata potabile in tutti i Comuni coinvolti dalle analisi, valori più bassi di PFAS e tariffe inalterate confermano l’attento lavoro portato avanti in questi ultimi anni dall’Amministrazione di Sarego.

Questi importanti risultati non fermeranno la battaglia che fin dall’inizio abbiamo intrapreso: la ricerca di fonti di approvvigionamento alternative facendo ricadere i costi su chi è responsabile di questo inquinamento. Questo per noi è l'obiettivo da raggiungere, condiviso assieme a migliaia di cittadini durante la marcia contro i PFAS dell'8 ottobre scorso.

Nel grafico, i valori raccolti dal monitoraggio di Greenpeace.

Nelle altre due schermate, i valori nei due pozzi (Almisano e pozzo S. Antonio) aggiornati a ieri. 

N.B.
Ricordiamo che pur provenendo dalla stessa falda, i pozzi dei vari comuni pescano su punti diversi, le concentrazioni variano in funzione del luogo e della profondità. Inoltre l'efficacia dei filtri dipende dalla portata d'acqua da filtrare e dalla frequenza con cui vengono sostituiti. I valori registrati possono subire oscillazioni anche in base al periodo in cui viene fatto il monitoraggio. Il filtro appena cambiato restituisce valori più bassi di un filtro verso l'esaurimento.
 


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